Inquinamento acustico: attenzione ai rumori molesti

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Con l’espressione inquinamento acustico si fa riferimento ad un particolare tipo di inquinamento causato da un’eccessiva esposizione a rumori forti. Si tratta di una problematica molto comune, specialmente nei centri urbani più popolosi o nelle città industriali, e che l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta cercando di portare alla luce per sensibilizzare i governi in materia di sicurezza, in particolare nei luoghi di lavoro, e anche i cittadini, affinché adottino pratiche e abitudini di ascolto corrette.

Prima di affrontare quali sono le situazioni rumorosi e i rumori dannosi per l’udito che fanno parte della nostra quotidianità, è importante capire cos’è la soglia di inquinamento acustico e cosa la soglia di sicurezza uditiva. La soglia in inquinamento acustico indica il livello massimo di rumore che si può raggiungere per rendere un ambiente acusticamente vivibile: superata tale soglia cominciano ad esserci fastidi e disagi e si sfocia nell’inquinamento acustico. I maggiori responsabili di questa forma di inquinamento nelle città sono i mezzi di trasporto come treni e tram, ma anche allarmi di sicurezza, sirene e il traffico cittadino. Per regolare i rumori in città, la legge ha fissato la soglia di inquinamento uditivo ad un massimo di 65dB durante il giorno e 55dB durante la notte.

La soglia di sicurezza uditiva invece riguarda il livello di intensità oltre il quale si registrano danni al sistema uditivo, e si aggira sugli 80-85dB per l’esposizione quotidiana e i 140dB di picco. Superare questa soglia è molto più pericoloso, perché si può compromettere permanentemente la capacità uditiva.

Vediamo quindi quali sono gli ambienti più rumorosi e quali suoni della quotidianità possono creare seri problemi di udito.

Rumori molesti in casa

Parlare di inquinamento acustico o di rumori molesti in casa richiama alla mente vicini rumorosi o bambini piccoli che piangono a tutte le ore, ma non si tratta soltanto di questo: moltissimi elettrodomestici di uso comune e molte abitudini possono scorrette possono influenzare negativamente la capacità uditiva e anche la qualità della vita. L’aspirapolvere infatti sfiora la soglia degli 80dB, mentre tosaerba, trapani e altri oggetti per il fai da te possono arrivare anche sopra i 90dB; per questo sarebbe sempre consigliato indossare protezioni uditive quando si eseguono lavori di bricolage con macchinari rumorosi.

Rumori molesti sul lavoro

L’ambiente di lavoro è, o dovrebbe essere, uno dei più regolamentati in materia di inquinamento acustico: nelle fabbriche, nei cantieri e sulle piste di volo vi sono preciso obblighi da rispettare per la sicurezza e la salute uditiva dei lavoratori. In questi ambienti infatti, i rumori superano di gran lunga la soglia degli 80dB: un martello pneumatico produce un rumore che va dai 130 a 140 dB, mentre un aereo che decolla può arrivare anche a 140 dB. I lavoratori devono dunque indossare, per legge, otoprotettori o altri dispostivi di protezione acustica professionali adeguati in grado di attutire il forte rumore, ma anche consentire loro di non estraniarsi dall’ambiente di lavoro, ed è obbligo del datore di lavoro fornire le adeguate precauzioni.

Nonostante ciò, il calo uditivo derivante dall’esposizione prolungata a rumori forti sul luogo di lavoro è ancora oggi una delle malattie sul lavoro più diffuse. Questo perché ci sono altri ambienti di lavoro o altre professioni ritenute sicure dal punto divista della salute uditiva che però non lo sono affatto. Il rumore di un trattore, ad esempio, può raggiungere i 90dB, eppure non si è mai visto un agricoltore indossare gli otoprotettori durante l’orario di lavoro.

Anche i call center sono ambienti molto rumorosi e poco tutelati, dove gli operatori sono circondati da decine di colleghi che parlano ad alta voce per contrastare il brusio generale e che devono indossare cuffie, spesso scadenti, per un’intera giornata lavorativa.

Un’altra categoria a rischio è quella del personale addetto alla ristorazione o che lavora nei negozi: in questi ambienti, l’inquinamento acustico prodotto dalla musica di sottofondo, spesso ad un volume molto alto, raggiunge livelli critici, dato che è costante durante tutto il giorno e non permette alle orecchie di “riposare”.

L’importanza della prevenzione contro l’inquinamento acustico

I luoghi di lavoro o, più in generale, le occasioni che possono mettere a rischio l’udito sono tante, alcune anche inaspettate. Ecco perché è importante adottare corrette pratiche di ascolto e fare regolarmente prevenzione.

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